Lettera al consumatore ... II.parte.

Lettera al consumatore. Seconda Parte.


Tra i vari cosmetici presenti sul listino alcuni sono naturali al 100%, in altri sono presenti dei derivati naturali e in altri qualche sostanza di sintesi. Spero di poter al più presto eliminare completamente le sostanze sintetiche. Ad oggi posso dire che, in percentuale, le materie prime naturali rappresentino oltre il 95% di quelle utilizzate e alta è la percentuale di estratti e componenti vegetali certificati biologici o ottenuti da piante raccolte da me allo stato spontaneo.
Anche le confezioni sono al centro della mia attenzione e sto cominciando ad eliminare le scatole poiché credo possano essere un risparmio per l'ambiente e per il consumatore. Non utilizzo sostanze derivate da prodotti petroliferi, siliconici e derivati animali. I prodotti finiti non sono testati su animali.

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Possiamo distinguere due approcci per considerare la dannosità di una sostanza:
- l'impatto diretto sulla salute ed eudermicità (fa bene alla pelle e annessi cutanei) ed eventuale tossicità;
- l'impatto sull'ambiente ed eventuale danno provocabile.
Nel primo caso dobbiamo prendere in esame il concetto di quantità, modo d'uso e concentrazione, cioè la potenziale capacità irritativa o tossicità di un componente presente in un prodotto cosmetico in relazione alla zona cutanea d'applicazione e alla durata del contatto con essa.

Ad esempio non possiamo definire genericamente innocua una sostanza naturale: la sua percentuale presente nel preparato e il tempo di permanenza sulla pelle ne caratterizzano la sua funzionalità in senso benefico o dannoso:

un olio essenziale pur essendo considerato una sostanza naturale ed utile può risultare dannoso se presente nel formulato finito in percentuali troppo alte il che dipende anche dal tipo di utilizzo del prodotto a cui è destinato, ovvero se rimane a lungo a contatto con la superficie cutanea come nel caso di una crema o se rimane per breve tempo come nel caso di un bagnodoccia o di una maschera.