Lettera al consumatore ... I.parte.

Caro consumatore, mi chiamo Guido Bonanni e sono un erborista con diploma dell' Università di Urbino del 1984 e cosmetologo con corso triennale all'Università Cattolica di Roma, ma la mia qualifica più importante è fare il direttore tecnico di laboratorio e formulatore dal 1980; una lunga carriera fatta di passione e di ricerca verso le sostanze più naturali. Non mi dilungo, ma ne ho viste e sentite tante come si può immaginare, ma ne ho provate tante io personalmente nel mio laboratorio confutando tante chiacchiere di chi esprime un'esperienza esclusivamente didattica.

Voglio dire che l'aspetto commerciale delle attività come la mia interferiscono prepotentemente con la qualità da offrire al consumatore finale. Così nell'ambito della fitocosmesi (che peraltro è solo una parola) spesso l'immagine dell'etichetta, le scritte incantevoli che vantano funzionalità cosmetiche da sogno, il profumo irresistibile, rimangono l'unica realtà di quel prodotto che con il naturale ha ben poco a che fare...poi finalmente arriva chi ti dice qual'è il cosmetico biologico, così puoi affidarti senza indugio all'acquisto di quel prodotto.

Non Esiste nessun cosmetico biologico!!!

Provate a chiederlo ai responsabili degli organi di controllo sull'agricoltura e alimenti biologici... Confermo che non esiste attualmente nessuna norma nell'ambito della Comunità Europea o Italiana che disciplini e conferisca la qualità di biologico ad un cosmetico.

Il desiderio e la consapevolezza di doverci evolvere verso una vita più naturale ci ha portato ad accostarci al consumo, al riciclaggio, allo smaltimento di rifiuti, all'utilizzo di energie rinnovabili ecc. più sostenibili per il nostro pianeta e la nostra salute, ma quanti ostacoli ci si presentano lungo questo difficoltoso percorso! Certo per cambiare molte cose in tal senso c'è bisogno di cambiare lo stile di vita che molti di noi ha e che è incompatibile con il senso di benessere individuale per noi e per mantenere equilibri vitali del nostro ecosistema.

Questo desiderio ha portato a grandi speculazioni commerciali con l'intento di accaparrarsi acquirenti e poter guadagnare più soldi. Spesso pensiamo di aver fatto la nostra parte solamente scegliendo di acquistare o utilizzare un prodotto “biologico”, ma in fondo sappiamo che non è così.

 

Torniamo alla fitocosmesi (termine di fantasia che indica anch'esso qualcosa di non disciplinato da norme vigenti). Nel 1980 per fare i miei prodotti andavo a raccogliere piante spontanee come ortica, crescione, edera, ecc. poiché non esistevano ancora coltivazioni biologiche di piante officinali.

La mia piccola azienda artigiana si è basata sempre sulla qualità e naturalezza delle sostanze utilizzate per la produzione dei cosmetici. L'evoluzione delle scelte basate sulla naturalità delle materie prime è stato da sempre al centro della mia attenzione e intenzione. Ancora oggi vado a raccogliere la maggior parte delle piante che utilizzo nei miei prodotti per poterle utilizzare con la consapevolezza della qualità di cui ho bisogno.

Vivo a Bracciano, un grazioso paese medievale che si affaccia sull'omonimo lago e immerso in un parco regionale e circondato da boschi e prati dove raccolgo delle piante in luoghi lontano da fonti dirette di inquinamento e che spesso estraggo ancora da fresche; ma la raccolta la faccio anche in Molise, sulle Dolomiti (arnica montana) assieme ad altri appassionati erboristi tra cui Marco Sarandrea e con lui ci chiediamo se possa essere vantaggioso economicamente fare questo, ma ci piace e questo ciò che importa.

Altre sostanze naturali come oli, burri e cere vegetali che utilizzo per la preparazione dei “miei” cosmetici sono scelti per la loro qualità ed ottenuti con pressione a freddo e senza solventi. Utilizzo olio di girasole e olio extravergine d'oliva da coltivazioni biologiche per la preparazione degli oleoliti che faccio io personalmente (estratti oleosi di piante come iperico, calendula, arnica, edera ecc.).  continua